
Raccogliamo qui i passi più significativi maturati a seguito della decisione (estate 2003) di avviare la Catena del digiuno, a cominciare dalla conferenza stampa di Nimby trentino del 13 marzo 2004 (leggi sotto nella cronaca del 2004).
Catena del digiuno
Perché il digiuno
Nell'estate del 2003 ritenemmo che, per mantenere vive attenzione e tensione, fosse necessario individuare una forma di presenza che in qualche modo ci impegnasse ad una diversa presa di coscienza sulla questione rifiuti-inceneritore, probabilmente meglio raggiungibile con una rinuncia.
Il digiuno rappresenta appunto una privazione che rientra fra le pratiche che possono aiutarci ad una maggiore consapevolezza del sé.
Rinunciare ad un’abitudine, per di più quotidiana e ritenuta fondamentale come quella dell’alimentarsi, implica un impegno particolare ed una maggiore presenza con se stessi e con le motivazioni che ci hanno spinto a quella decisione.
Una maggior consapevolezza del sé può diventare un obiettivo da perseguire quando si intende fare un percorso di cambiamento.
Digiunare in opposizione ad un progetto molto pesante - o violento - come quello dell’inceneritore trentino, significa prendere coscienza delle nostre azioni rispetto al mondo dei consumi e degli scarti che produciamo, ricercando e intraprendendo altre strade per conoscere e gestire diversamente la risorsa rifiuto.
La parola che può stimolare qualcosa di nuovo in noi è “consapevolezza”.
Attraverso di essa possiamo cambiare noi stessi e le cose: la nostra evoluzione personale è tassello importante per il cambiamento.
Digiunare consapevolmente all’interno della “Catena del digiuno”, passandosi il testimone l’uno con l’altro, “da consapevole a consapevole”, non può che dare un'importante spinta al cambiamento.
7 anni dopo
Riteniamo che, dinanzi a scelte importanti che ci coinvolgono in prima persona, oltre che come deleganti dei destini e della tutela della cosa pubblica, sono praticabili forme e presenze di riflessione e ricerca più autentiche e profonde.
Per questo, dinanzi alle importanti affermazioni di principio dei tradizionali difensori della fede sulla tutela e salvaguardia del creato abbiamo ritenuto di impegnarci più concretamente su interrogativi e risposte più vere e coerenti.
Oltre alla consegna della lettera a San Francesco, sottoscritta da alcuni religiosi, dal poeta Andrea Zanzotto, dal regista Ermanno Olmi e da numerosi cittadini di tutta Italia, abbiamo scritto una lettera (allegata in calce alla presente) anche a Sua Santità il Dalai Lama.
Il comunicato attuale (dal 21 febbraio 2010)
Ogni settimana viene inviato alla stampa, ai rappresentanti della politica trentina, ai principali soggetti economici, associativi e del mondo religioso, un comunicato nel quale vengono riportati i nominativi dei digiunatori di quella settimana. Il comunicato attualmente inviato è il seguente:
Dal 21 febbraio 2010 è ripresa la “catena del digiuno” per sostenere la richiesta, da più soggetti invocata, di consentire la partecipazione al bando di gara per la chiusura del ciclo dei rifiuti in Trentino, dell’alternativa all’incenerimento proposta da alcuni comuni della Piana rotaliana.
Dal 21 marzo 2004 primo giorno della “catena del digiuno” protrattasi fino al 31 maggio 2008 ad oggi, grandi passi sono stati fatti grazie alla costante e innovativa ricerca nel campo e alla diversa informazione portata anche da Nimby trentino nella nostra provincia.
Oggi, ancor più di ieri, non ci ritroviamo a dire solo NO all’incenerimento dei rifiuti ma a proporre una concreta alternativa. Alternativa non solo nella tecnologia ma anche propositiva ed evolutiva per nuove economie, di maggiore occupazione e flessibilità, minor impatto ambientale e sulla salute, minori costi di costruzione e gestione; sia nel caso di smaltimenti in inceneritore che in discarica.
Lettera al Dalai Lama
Tratto da Verso la luce di Ajahn Thanavaro

Direttivo Nimby trentino
Trento, agosto 2010
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