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Appunti dall’Egitto dei nuovi faraoni
Appena fuori dall’aeroporto del Cairo una schiera di tassisti ti accoglie. Una decina di chilometri e sei nel cuore della modernità della metropoli egiziana, del suo incessante traffico, sia diurno che notturno. Una città da venti milioni di abitanti. Bastano pochi minuti per avvertire il peso asfissiante di un'urbanizzazione cresciuta a dismisura negli ultimi cinquant'anni, concentrata nella più popolosa e densamente abitata città dell’Africa.
Il continente è passato dai 284 milioni di abitanti del 1960 all’attuale miliardo (leggi qui) e l’Egitto vi contribuisce con i suoi 80 milioni di abitanti, rispetto ai 30 del 1960 (guarda qui).
È uno Stato grande tre volte l’Italia che, assieme a Etiopia e Nigeria (guarda qui), ha visto negli ultimi decenni la più elevata crescita demografica, o a causa di migrazioni, del continente nero.
Come scrive Politicambiente: “Un incremento di popolazione “folle” e troppo veloce rispetto alle debolissime strutture economico-istituzionali di quasi tutti i Paesi africani. Un fenomeno incontrollato che, a nostro parere, è stato fra le cause scatenanti delle rivolte in Nordafrica. E i cui effetti devastanti sono appena all’inizio, anche per quanto riguarda le temute migrazioni bibliche verso l’Europa" (leggi qui).
Dalla lettura del sito di Nigrizia, il mensile dei Comboniani, possiamo fare il quadro della situazione complessiva africana e dell'Egitto (leggi qui la scheda) scorrendo l’”Atlante”.
Oltre all'elevato aumento della sua popolazione e la migrazione verso il delta del Nilo, colpiscono due altri dati: il 90% circa degli egiziani è di fede musulmana e il 30% della popolazione è analfabeta. Leggi qui un po’ di storia sulla conquista musulmana dell’Egitto.
Da un cinquantennio, dalla presidenza di Nasser a quelle di Sadat e Mubarak, tutti e tre di “estrazione” musulmana e militare, assistiamo ad una presenza importante e in continuità con la gestione gerarchica di un potere potente e ricchissimo: un potere a cui guardano con interesse da un lato gli alleati occidentali, sia prima che dopo la mezza rivoluzione del gennaio 2011, dall’altro gli “antagonisti” sionisti del confinante Stato d’Israele.
Tra Egitto e Israele si estende la penisola del Sinai, a cavallo tra Africa e Asia, testimone degli albori della cristianità, in gran parte desertica e montagnosa, rifugio dalle persecuzioni dell’impero romano, crocevia di secolari scambi culturali. Vi si trova il gioiello del monastero di S. Caterina, il più antico della cristianità in cui - narrano i sacri testi - Mosè visse per 40 anni. Qui si trova il roveto ardente, attorno al quale è cresciuta l’imponente struttura fortificata del monastero. Lo stesso Maometto ne riconobbe la sua intrinseca grandezza e spiritualità se volle costruire al suo interno una moschea per preservare quest'opera di assoluto rilievo architettonico e spirituale dai saccheggi se non dalla distruzione.
A sud del Cairo, risalendo il Nilo (verso l’Alto Egitto o Egitto del sud), troviamo una sequenza ininterrotta di città e villaggi rurali, dall'oasi "depressa" del Fayoum e giù giù, testimonianze di civiltà antichissime, la più visibile e importante, quella dei Faraoni (leggi qui le sue dinastie): dalla capitale Luxor (Tebe) e, più giù, Assuan, con il monumentale complesso architettonico di Fibe scampato alle acque della nuova diga (costruita tra il 1960 e il 1970) e, al confine con il Sudan, quello ancor più imponente di Abu Simbel.
Sono testimonianze incomparabili della trimillenaria dinastia dei Faraoni, dalle loro sepolture nelle piramidi di Giza a quelle nella Valle dei Re dell’antica Tebe (sono 63 quelle scoperte ma anche saccheggiate, salvo quella del Faraone Tutankamon), ai Templi di Karnak e di Hatshepsut, l’unico faraone donna, di Luxor, a settecento km dal Cairo (leggi qui).
Un’importante testimonianza a Luxor della vita dei costruttori dei monumenti dei faraoni è quella del Villaggio degli artigiani di Deir el Medina; di cui proponiamo, oltre a questa immagine - tratta da Egittologia.net - le seguenti letture:
il reportage di Paolo Rumiz - la Repubblica, 3 dicembre 2006;
l'articolo a cura di Gilberto Modonesi, aprile 2010;
il libro di Enrichetta Leospo e Mario Tosi, 1998.
Un Egitto moderno quanto antico, che convive da sempre con il Nilo, lungo il quale è concentrata la quasi totalità delle attività degli 80 milioni di egiziani.
Da circa un anno nel cuore del Cairo, sia quello dei palazzi occidentali sia quello delle fatiscenti baraccopoli o della “Città dei morti” (leggi qui), è nata una scintilla che ha portato moltissimi giovani e meno giovani nella più grande piazza della capitale, El Tahrir, su cui si affaccia il Museo egizio.
Qui ha preso voce, sia tra musulmani che tra egiziani di altra religione, l’opposizione al potere cieco e assoluto delle forze armate egiziane, il dominus incontrastato da almeno cinque decenni della vita sociale e politica dell'Egitto (guarda qui alcune immagini della protesta).
Qui, come scrive Politicambiente, dove sono la stessa “sovrappopolazione e miseria i motivi scatenanti della rivolta” (leggi qui).
Ma qui ha anche trovato casa e cittadinanza un nuovo possibile corso della politica copta (che significa “egiziano”) o musulmana che dal delta del Nilo guarda sia al Mediterraneo sia all’Oriente.
Un’opportunità per restituire al popolo degli antichi faraoni dignità, istruzione, cultura e pari opportunità per non continuare a dipendere dalle mire, degli “amici” interni o esterni, del predatorio occidente.
È un potere militare, di cui scrivono gli inviati di Nigrizia (leggi qui o qui) o quelli di Medarab news (leggi qui), che ha accumulato enormi quantità di denaro, anche di quello che ha saputo far suo il deposto presidente Mubarak.
A dimostrazione della “forza di persuasione” dei soldi le forze armate egiziane, ai primi di dicembre, hanno “prestato” un miliardo di dollari alla Banca centrale egiziana (leggi qui). In cambio di cosa?
Se da un lato le dichiarazioni dei vertici delle forze armate egiziane tentano di rassicurare gli animi, ponendosi dalla "parte del popolo", dall'altra, in tema di violazione dei diritti, non sono invece rassicuranti le puntuali valutazioni di Amnesty International (leggi qui).
I nuovi faraoni d’Egitto non sono allora le sole forze armate egiziane ma anche le pari forze, più o meno occulte, del sistema bancario internazionale e di coloro che continuano a vedere nelle ricchezze delle nuove o antiche gerarchie d'Egitto nuove opportunità per depredarlo delle sue ricchezze, oltre che della sua democrazia.
Non è frutto di casualità se la puntata di Report del 18 dicembre racconta di come l’occidente sta rimettendo le mani sulla terra d’Africa (vedi qui) .
L’Egitto diventerà a tutti gli effetti repubblica musulmana (leggi qui) rimanendo comunque la terra dei nuovi faraoni?
Adriano Rizzoli
Trento, 24 dicembre 2011
PS. Un ringraziamento particolare alla guida Emad Wodie Butros per la qualificata assistenza prestata durante il soggiorno a Luxor.
Emad Wodie Butros - Italian tour guide - Mobile: 002 0122 2643285 - E mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Immagini dall'Egitto
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Il Cairo
1. Aeroporto
2. Traffico
3. Mattino
4. Piazza El Tahrir
5. Il Nilo e l'ex palazzo del Governo
6. Palazzo "refrigerato"
7. Giza
8. Mercato, nei pressi di una Moschea
9. Mercato
10. Consegna del pane
11. Il Nilo
12. Quartiere Moquattan
13. Quartiere Moquattan, ragazza con bambini
14. Quartiere Moquattan, smaltimenti
15. Quartiere Moquattan, biancheria
16. Quartiere Moquattan, bambini
17. Quartiere Moquattan, a scuola
18. Quartiere Moquattan, esposizione bancarella
19. Tramonto
El Fayoum
20. Campagna
21. Bambina
22. Ragazzo con vacche
23. Monastero copto dell'Arcangelo Gabriele (leggi qui)
24. Monastero, particolare
25. Monastero, particolare
26. Bambina
Luxor
27. Alba sul Nilo con veduta delle montagne ad est (Tebe orientale)
28. Tempio di Luxor, primo "pilone" (fronte ingresso)
29. Tempio di Luxor, vista verso ingresso
30. Tempio di Karnak, foto d'epoca
31. Tempio di Karnak
32. Tempio di Karnak, particolare
33. Tempio di Karnak, particolare
34. Tempio Faraone Hatshepsut (donna)
35. Tempio Faraone Hatshepsut
36. Tempio Faraone Hatshepsut, particolare
37. Tramonto sul Nilo
Alessandria
38. Fortezza di Qait Bay
39. Moschea El Moursi Abu El Abbas (1928-1935)
40. Cimitero latino
41. Gattino
42. Piazzale Biblioteca, Alessandro Magno
43. Tramonto
Sinai
44. Albero solitario
45. Palma
46. Monastero di Santa Caterina
47. Monastero di Santa Caterina
48. Radici
49. Alba sul Monte Horeb
50. Alba sul Monte Horeb
51. Sentiero Monte Horeb, giovane egiziano
52. Sentiero Monte Horeb, pietre
53. Alba sul Monte Horeb
54. Alba sul Monte Horeb