09 Novembre 2012
Africa. Da una circoscritta pax petrolifera all'illusione cinese
Due spaccati sull’Africa: il petrolio dell’Alto Nilo (Sud Sudan) e l’altro - più “internazionale” - sulla sua penetrazione da parte della Cina.
Nigrizia, novembre 2012
Tra il 1880 e il 1914 si è verificato uno degli eventi più significativi della storia dei tempi moderni, la spartizione dell’Africa da parte di sette potenze europee: Francia, Germania, Belgio, Spagna, Gran Bretagna, Italia e Portogallo.
Sette sfere d’influenza, più o meno vaste, per un’Africa che un secolo più tardi e dopo decenni d’indipendenza ne porta ancora tracce indelebili. Fino al 1880 l’Africa era rimasta ai margini della colonizzazione. Quando però il processo si mise in moto fu molto rapido e si concluse in vent’anni. All’inizio del ‘900 gli europei dominavano quasi l’intero continente, un’area geografica vasta dieci volte l’India (dalla presentazione di “La spartizione dell’Africa - 1880-1914”, di Henri Wesseling, Corbaccio editore).
Cento anni dopo.
Scrive Domenico Patassini, introducendo il dossier “Africa, illusione cinese” (leggi sotto) sul numero di novembre di Nigrizia:
Dalla metà degli anni ’90 si assiste a una progressiva, e arrembante, penetrazione cinese in Africa. Un tragitto scandito dalla cooperazione economica, che ha visto prevalere il “modello angolano”: risorse naturali, specie petrolio e terra, in cambio di infrastrutture.
Riportando in conclusione: Il modello cinese punta alle materie prime e alla penetrazione commerciale e industriale. L’Africa, invece, vuole – a parole – valorizzare le risorse naturali per darsi una propria base economica, produrre cibo per tutti e gestire i crescenti movimenti di popolazione in sistemi urbano/rurali umanamente sostenibili. Qualcosa non torna.
Sud Sudan / Che accade dopo l’accordo con Khartoum sull’Oro nero?
Di Michele Luppi, da Malakal
Dossier
Un continente in ostaggio
di Domenico Patassini
Immagini tratte dal Dossier "Africa illusione cinese"
Il porto di Dar es Salaam (Tanzania)
Kilamba Kiaxi (Angola). La città costruita dai cinesi a 30 km da Luanda
Katanga (Rd Congo). Lavaggio a mano di rame e cobalto in un fiume nella provincia congolese